Padova ospita il FOCUS – Borsa del Placement 2025

1 dicembre 2025, Padova — Tra gli affreschi della storica Scuola della Carità, una domanda che da anni aleggia nella comunità scientifica italiana è finalmente emersa in tutta la sua urgenza: che ne sarà delle migliaia di ricercatori altamente formati quando l’ondata dei fondi PNRR si ritirerà?

Co-organizzato dalla Fondazione Emblema e dal Centro Nazionale per l’RNA e la Terapia Genica, e moderato dal giornalista di SkyTG24 Franco Ferraro, il Focus – Borsa del Placement 2025 si è configurato come un’importante occasione di confronto su come trasformare un investimento straordinario ma temporaneo in un vantaggio competitivo duraturo per il Paese.

L’apertura dei lavori è stata affidata a Rosario Rizzuto, Presidente del Centro Nazionale, seguito da Tommaso Aiello, Presidente della Fondazione Emblema, che ha presentato il Rapporto 2025 sul Programma Placement del PNRR, illustrando risultati significativi: oltre 1.200 ricercatori coinvolti e più di 100 aziende partecipanti ai sette progetti che hanno adottato il programma.

Il Placement Program nasce per accompagnare i giovani ricercatori verso una comprensione più chiara delle proprie competenze e delle opportunità professionali disponibili. Le attività hanno incluso sessioni di coaching in diverse città italiane, simulazioni di processi di selezione tramite Assessment Center, incontri diretti con aziende, oltre a una Virtual Fair che ha generato quasi 800 colloqui. Per chi desiderava avvicinarsi al mondo dell’imprenditorialità, il Contamination Lab e il Club Deal hanno offerto strumenti teorici e pratici per trasformare idee innovative in progetti imprenditoriali concreti.

All’interno di questo quadro, il Centro Nazionale ha svolto un ruolo di primo piano, coinvolgendo una comunità ampia e diversificata composta da dottorandi, postdoc, assegnisti, tecnologi, ricercatori e studenti della PharmaTech Academy. La partecipazione è stata particolarmente significativa in tutte le fasi del programma.

Nella fase di orientamento, i nove appuntamenti di coaching — otto in presenza presso gli Spoke e uno online — hanno coinvolto 111 ricercatori del Centro. Lo Sportello Virtuale ha ulteriormente ampliato le opportunità di supporto individuale: 100 ricercatori del Centro hanno caricato il proprio profilo sulla piattaforma e 76 hanno usufruito di colloqui personalizzati per la revisione del CV e la preparazione ai colloqui.

La fase dedicata al placement ha confermato l’interesse crescente delle imprese verso le competenze del Centro Nazionale. I Recruiting Day, con la partecipazione di manager dell’area R&S e delle risorse umane, hanno coinvolto tra 15 e 30 ricercatori del Centro per ciascuno dei 20 incontri. La Virtual Career Day, riservata ai ricercatori del Centro, ha visto 49 partecipanti impegnati in 107 colloqui programmati con 16 aziende.

Infine, le attività di autoimprenditorialità hanno fornito un ulteriore canale di crescita professionale: il percorso del Contamination Lab, articolato in due moduli intensivi, ha coinvolto 12 ricercatori del Centro, offrendo competenze e strumenti utili per sviluppare potenziali iniziative imprenditoriali.

A rafforzare ulteriormente l’impatto del programma, il portale digitale dedicato continuerà a ospitare i profili dei ricercatori anche oltre la conclusione formale delle attività PNRR, mantenendo attivo un ponte diretto tra giovani scienziati e mondo produttivo.

La tavola rotonda, moderata da Franco Ferraro, ha riunito voci provenienti da settori diversi ma complementari: Tommaso Aiello, Mariangela Amoroso (Sanofi), Margherita Bruno (Intesa Sanpaolo), Bruno Catalanotti (PharmaTech Academy), Fabio Graziosi (Fondazione Vitality e Rettore dell’Università dell’Aquila) e Rosario Rizzuto.

Il confronto ha evidenziato una visione comune: l’Italia ha bisogno di un modello stabile e di lungo periodo per favorire l’inserimento professionale dei profili altamente specializzati.

Interventi come quelli di Elena Quagliato (Program Manager del Centro Nazionale), Michele Detomaso (Croce Rossa Italiana), Loredana Luzzi (MNESYS), Daniela Pinto (Giuliani Pharma), Marta Rapallini (Fondazione FAIR) e Marco Romano (Fondazione GRINS) hanno sottolineato con chiarezza che il futuro del placement dei ricercatori dipende da una responsabilità condivisa. Le carriere non nascono più da un’unica istituzione ma da una rete di soggetti capaci di sostenere un mercato del lavoro solido e un ecosistema della ricerca orientato al bene pubblico.

Nella seconda parte degli interventi, due ricercatori RTDA dell’Università di Urbino, appartenenti all’ecosistema Vitality, hanno condiviso la loro esperienza personale, offrendo una testimonianza concreta dell’impatto che il programma sta avendo nello sviluppo delle competenze e dell’orientamento professionale dei giovani scienziati.

Il PNRR ha reso possibile la formazione di una generazione straordinaria di giovani scienziati attivi in settori ad alta intensità di conoscenza — dalle terapie a RNA alle tecnologie quantistiche, dalla neuroscienza alla fotonica e ai materiali avanzati. Tuttavia, senza una visione strutturale, questo capitale umano rischia di disperdersi.

Il Programma Placement ha mostrato che, quando università, imprese e centri nazionali collaborano, i ricercatori acquisiscono strumenti concreti per accedere a percorsi professionali stabili, innovativi e coerenti con il proprio livello di specializzazione.

Il Focus 2025 ha evidenziato anche la necessità di consolidare e scalare questo modello oltre la durata del PNRR. I ricercatori italiani non sono semplici partecipanti a progetti, ma rappresentano il motore di una nuova economia della conoscenza. La sfida per il Paese è garantire che questo motore continui a funzionare ben oltre la conclusione del ciclo PNRR.

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