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Il Centro Nazionale alla Borsa della Ricerca 2024

Giunta alla sua 15esima edizione, la Borsa della Ricerca si è svolta quest’anno a Catania, trasformando il Monastero dei Benedettini in un grande luogo di incontro per oltre 250 delegati di aziende, università, startup e progetti PNRR italiani per parlare di innovazione e definire piani strategici per aumentare il trasferimento tecnologico e il sostegno economico alla ricerca.

Organizzato dalla Fondazione Emblema, in collaborazione con la Regione Siciliana e l’Università di Catania, l’evento 2024 ha accolto diversi rappresentanti del Centro Nazionale, tra cui la Program Manager Director Elena Quagliato, la Research and Communication Manager Emanuela Roman e il Junior Innovation Manager Andrea Panaro.

I rappresentanti del Centro Nazionale hanno svolto una serie di incontri one-to-one con esponenti di aziende farmaceutiche, società di CT, start-up innovative, spin-off universitari, uffici di trasferimento tecnologico, nonché esponenti di programmi di incubazione e accelerazione per approfondire la creazione e lo sviluppo di nuove imprese innovative.  Il concetto di matching-making consente al Centro Nazionale di condividere e imparare come garantire al meglio gli interessi degli stakeholder, espandere le opportunità di finanziamento internazionali, identificare le strategie di trasferimento tecnologico e definire gli indicatori chiave di prestazione necessari per sostenere l’eredità del Centro Nazionale per la prossima generazione.

Quagliato ha condiviso le sue prospettive mercoledì 23 ottobre, spiegando l’impatto del sostegno alla terapia genica e alla ricerca tecnologica basata sull’RNA sul territorio europeo e nazionale.

Emanuela Roman, Elena Quagliato, Andrea Panaro
Program Manager Director Elena Quagliato

“Se da un lato il Centro Nazionale si concentra sulla scoperta di trattamenti medici innovativi, dall’altro offre all’Italia gli strumenti necessari per sviluppare un’infrastruttura in grado di garantire la sostenibilità del sistema sanitario italiano”. Comprendere la portata di ciò che la Commissione europea intendeva fare con i Piani nazionali di ripresa e resilienza per i 23 Stati membri per i quali ha fornito i finanziamenti, significa identificare e affrontare le sfide specifiche di ogni Paese. “L’Italia ha un bisogno estremo di infrastrutture da ricondizionare, soprattutto al sud, ed è per questo che il 40% dei finanziamenti del Centro Nazionale prevede la costruzione di nuove strutture o l’adeguamento di strutture già esistenti con laboratori all’avanguardia, come il Centro di terapia genica e la Piattaforma di produzione di RNA. Il Centro Nazionale si concentra anche sul miglioramento della storica frammentazione territoriale, consentendo ai ricercatori di tutto il Paese di usufruire di strutture convenzionate come il Bari Computing Centre for Science; sosteniamo inoltre iniziative imprenditoriali tecnologicamente avanzate e promuoviamo l’istruzione superiore attraverso un dottorato nazionale e la PharmaTech Academy”.

La tre giorni si concluderà mercoledì 23 con l’assegnazione dei BdR Awards, premi destinati a start-up e spin-off per valorizzare l’impegno e la ricerca delle imprese ad alta tecnologia. I premi sono consegnati da Barilla, Fortinet, Giuliani, NTET Group, Open Fiber e Webuild.

Martina Corte De Checco

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